Cestari News 2013-2014

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Viaggio a Bologna

Sono convinto che la bellezza è sempre una forza propositiva e costruttiva. Partendo da questa consapevolezza ho proposto a colleghi e studenti di alcune classi del Cestari  un viaggio di istruzione a Bologna per far esperienza di questa positività. Alcuni aspetti hanno favorito il coinvolgimento dei ragazzi, suscitando in loro interesse e partecipazione: da una parte la scelta di un itinerario avvincente, dall’altra  l’intuizione di farci accompagnare nel percorso da alcuni studenti universitari appassionati alla storia artistica e culturale della città. Questo incontro tra giovani, quasi coetanei, si è imposto in tutta la sua bellezza, oltre le parole,  al di là di ogni previsione. Segue il racconto di una studentessa. Marco Doria.

Aula Anatomia dell’Archiginnasio sede dell’Università





BOLOGNA, COL NASO ALL’ INSU’


Durante la giornata del 21 ottobre alcune classi del Domenico Cestari si sono recate a Bologna per immergersi nel Medioevo e ricreare la storia di uno dei primi comuni italiani.  Quello che più stupisce è come bisogna osservare Bologna, col naso  rivolto all’insù per la moltitudine di torri, i portici ricorrenti in tutta la città e in alcuni punti ancora antichi, le merlature dei palazzi dovute alla presenza  all’ epoca di Guelfi e Ghibellini.

Tutto è fatto per un perché, tutto rimanda ad un’allegoria incredibile.

Bologna ha origini antiche, infatti prima di divenire comune è etrusca (Felsina), poi romana (Bononia), bizantina e longobarda. In vista dell’anno  1000 comincia   ad eleggere i propri consoli ed acquistare indipendenza. Circa un secolo dopo nasce il libero comune e così anche lo Studio che diventerà la sede universitaria più antica ed illustre al mondo. Durante questo percorso, accompagnati  da tre eccellenti   guide (studenti universitari) Andrea, Giuseppe e Nicolò, la nostra prima tappa è alla chiesa gotica di San Petronio che ci presenta subito un portale meraviglioso, opera di Jacopo dalla Quercia. La porta centrale ha grandi dimensioni  che invitano   ad innalzare lo sguardo dove tutto è simbolo di Cristo. La parte rettangolare rappresenta l’elemento terreno: dall’alto in basso sono raffigurati la creazione dell’uomo e della donna e il peccato originale. Il punto  di contatto   tra terra e cielo si trova nell’architrave dove sono presenti elementi della vita di Cristo. All’interno della chiesa gli spazi e le luci fanno da protagonisti: gli affreschi sulle varie cappelle sono di indescrivibile bellezza  e grazie   a Nicolò ne cogliamo l’essenziale.

Diverse emozioni provocano anche le sette chiesette di Santo Stefano che  riproducono i luoghi della passione di Cristo; sulle colonne del chiostro ricorrono allegorie che si  pensa abbiano ispirato l’opera di Dante, uno degli studenti dell’illustre scuola bolognese. Il palazzo dell’Archiginnasio è la prima sede universitaria, dove si incontravano Legisti ed Artisti. Sul portale sono posti simboli riguardanti  le arti sulla colonna di sinistra, e le leggi su quella di destra, esse avevano la funzione di distinguere i diversi corsi di studio e indicare le entrate agli studenti. Lo sguardo si posa subito su un ampio chiostro dove oggi i ragazzi si concedono una  pausa. Quindi siamo saliti e Giuseppe ci ha comunicato la grande emozione di trovarci nel luogo dove hanno camminato i grandi che noi oggi leggiamo e studiamo. Attualmente il palazzo è adibito a biblioteca civica ma una parte è ancora visitabile,  come il teatro anatomico, luogo dato all’insegnamento dell’anatomia attraverso la dissezione dei cadaveri, che avveniva nei mesi più freddi tra dicembre e gennaio, mediante sedici lezioni annue. Levanti realizza la stanza completamente  in legno abbellendola con statue dei celebri medici dell’antichità dando al luogo un aspetto imponente. Andrea ha saputo farci rivivere l’atmosfera che si veniva a creare durante le antiche lezioni di anatomia nella  grande aula austera.
Altra tappa è alla Torre degli Asinelli per affrontare i suoi 498 scalini, ma arrivati in cima ti rendi conto di tutto il fascino antico e moderno che suscita Bologna. Oggi è centro di comunicazione d’Italia: le autostrade e le linee ferroviarie  si incentrano su di essa, ha una sua industria e accoglie molta gente di etnie diverse, ma comunque riesce a mantenere il suo fascino di città medievale. In conclusione Bologna, pur essendo molto trafficata e frenetica, riesce comunque a far alzare  gli occhi e alzare gli occhi significa respirare, soffermarsi un attimo su se stessi per capire chi siamo. Bologna racconta una storia, la sua storia, e ci regala momenti di pace per costruire la nostra.

DORIA MELISSA

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